Storia dell'arte sacra moderna e contemporanea - Prof. Luigi Codemo
Obiettivi
L’insegnamento intende fornire le conoscenze di base e i criteri interpretativi per affrontare la storia dell’arte sacra moderna e contemporanea sia relativamente agli sviluppi liturgici in ambito cristiano sia in riferimento alla produzione di opere d’arte che attingono ad una spiritualità di natura non confessionale.
Programma
Dopo una breve una introduzione metodologica alla disciplina, il corso analizza procedendo in senso cronologico i principali esempi e sviluppi di arte sacra dal XIX al XXI secolo. Lungo il percorso vengono introdotti sia i documenti più rilevanti del magistero della Chiesa Cattolica che hanno inciso nello sviluppo e nei cambiamenti occorsi alle opere e agli spazi destinati alla liturgia sia i principali filoni di ricerca (teorie sociologiche, fenomenologiche, ermeneutiche, solo per citarne alcune) che hanno indagato le nozioni ampie e variegate di “sacro” e di “spirituale”, nozioni che hanno presieduto ad un’ampia produzione artistica non confessionale. Tematiche del corso in senso cronologico. La reazione al razionalismo illuminista e al neoclassicismo accademico: l’esperienza del sacro nel romanticismo: gli esempi di Füssli, Blake, Friedrich, Delacroix; In ambiente ecclesiale, la prevalenza, nel corso del XIX secolo, di modelli tratti dalla tradizione antica: il movimento dei Nazareni; il revival di un’architettura neogotica e neoromanica: esempi di chiese edificate in Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Stati Uniti; la diffusione delle riproduzioni di immagini devozionali e l’emergere del kitsch: l’esempio di Saint-Sulpice; la Scuola d’Arte di Beuron. La presenza, al di fuori dell’ambiente ecclesiale, di correnti artistiche orientate a temi spirituali non confessionali: la confraternita dei Preraffaelliti; i legami con l’Art and Crafts di William Morris e le teorizzazioni del critico d’arte John Ruskin; la diffusione della teosofia e in seguito dell’antroposofia; il movimento simbolista, il gruppo dei Nabis; la Bauhaus; l’astrazione: Kandinskij e Malevic. La ricerca che rinnova l’arte sacra cristiana attraverso un maggiore dialogo con l’arte del proprio tempo a partire dall’inizio del ‘900: gli Ateliers d’Art Sacré di Maurice Denis e George Desvallières; la Scuola Beato Angelico fondata da mons. Giuseppe Polvara nel 1921 e la rivista “Arte Cristiana”; il Movimento Liturgico Europeo, Romano Guardini e la collaborazione con l’architetto Rudolf Schwarz nella progettazione di spazi liturgici (gli esempi della “Sala dei cavalieri” nel castello di Rothenfels, la Chiesa del Corpus Christi ad Aquisgrana); la rivista L’Art Sacré, in particolare negli anni 1945-52 sotto la direzione congiunta dei padri domenicani Marie-Alain Couturier e Pie-Raymond Régamey la promozione di opere emblematiche come la Cappella di Vence relizzata da Matisse e la Chiesa di Ronchamp progettata da Le Corbusier (1955). Giovanni Battista Montini, l’inizio di un dialogo rinnovato tra artisti e istituzioni ecclesiali: il Piano Nuove Chiese di Milano, la collaborazione con gli artisti e la sperimentazione architettonica nella costruzione di 123 nuove chiese (1955-1963); il Discorso agli artisti tenutosi nella Cappella Sistina (1964) e la sua citazione nel messaggio dei Padri del Concilio Vaticano II agli artisti; la fondazione della Collezione d’Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani (1973). Ulteriori testi significativi: Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti, 1999; Benedetto XVI, Presentazione del Compendio del CCC, 2005; Francesco, Discorso agli artisti in Cappella Sistina, 2023. Ai testi del magistero si affianca la presenza della Santa Sede con dei propri padiglioni nelle Biennali d‘arte e architettura di Venezia, dal 2013 al 2025. Analisi delle collezioni delle seguenti raccolte museali, testimonianza di una ricerca artistica sul tema del sacro in ambito cristiano: Pro Civitate Christiana, Assisi; Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici, Milano; Raccolta card. Lercaro, Bologna; Galleria San Fedele, Milano; Collezione Paolo VI, Concesio; Kolumba, Museo diocesano di Colonia. Itinerario di opere che esemplifica il rapporto tra ricerca artistica e dimensione del sacro, a prescindere dall’impiego di temi esplicitamente religiosi o da committenze ecclesiastiche: Edvard Munch, Golgota, 1900; Gaetano Previati, Via al calvario, 1912; L’astrazione in Kandinskij, Maleviç, Klee, Mondrian; Pablo Picasso, Crocifissione, 1930; Gino Severini, pitture murali per la chiesa di St. Pierre, Friburgo (CH), 1950; George Rouault, Ecce homo, 1939; Francis Bacon, Frammento di una crocifissione, 1950; Marc Chagall, Cantico dei Cantici, 1954-64; Yves Klein, ex voto dedicato a Santa Rita da Cascia, 1961; Lucio Fontana, La fine di Dio, 1963; Mark Rothko, Rothko Chapel, 1964-71; Yannis Kounellis, Tragedia Civile, 1975; Arnulf Rainer, Cristo, 1996; William Xerra, Via Crucis, 2000; Traces du sacré, mostra al Museo Pompidou, 2008; Gian Maria Tosatti, Terra dell’ultimo cielo, Napoli, 2016; David LaChapelle, Io credo nei miracoli, Mudec 2022. Esempi di opere collocate in un contesto liturgico: Dan Flavin: l’installazione in Chiesa Rossa a Milano (1996); Mark Wallinger, Via Dolorosa, 2002, Scurolo Duomo di Milano (2005-2013); Bill Viola, Study for the path, Chiesa di san Marco, Milano (2008); Il Nuovo Evangeliario Ambrosiano (2011) con le opere di 6 artisti: Chiaramonte, De Maria, Mimmo Paladino, Samorì, Spalletti, Villa; l’adeguamento liturgico per la cattedrale di Reggio Emilia (2012); Ettore Spalletti: cappella per la Casa di Cura di Villa Serena a Città sant’Angelo (2016); Claudio Parmiggiani: l’altare e l’ambone nella Basilica Santa Maria Assunta di Gallarate (2022); Andrea Mastrovito, la scultura Agnus Dei per la Sagrada Familia (2025).