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«Attraverso gli occhi»

Mostra personale di Daniele Boi

Fonte esterna - Web
dal 02/04/22 al 17/04/22
«Attraverso gli occhi»

Inaugura sabato 2 aprile 2022 alle ore 17.00, presso San Zenone all'Arco (centro storico di Brescia), la personale Attraverso gli occhi di Daniele Boi, l’artista bresciano, originario di Pontoglio che presenta un sunto della sua produzione, attraverso un ciclo unitario, frutto di una ricerca interiore e al contempo epistemologica sulle Sacre Scritture, in particolare sugli episodi della Passione. 

Curata da Carmela Perucchetti e Fausto Moreschi, l’esposizione presenta opere realizzate da Boi prevalentemente nel 2020, durante il periodo del primo lockdown. Le statue e le tele reinterpretano la sofferenza di quel periodo in una chiave universale. La lettura delle vicende bibliche ha infatti offerto all’artista un personale spunto di riflessione e una nuova chiave di lettura dei fatti tragici, che stavano stravolgendo la vita delle persone in quei giorni di pandemia.
Pittore oltre che scultore, già affermato, l’autore ha compiuto “uno scavo fisico nella materia scultorea e metafisico negli ampi dipinti”. In questa doppia dimensione si realizza il dialogo tra i volumi scultorei e i teli dipinti appesi alle pareti. 

Le sculture presentate sono una rappresentazione dei momenti salienti della Passione. Alla raffigurazione iconografica del ‘Cristo in croce’ realizzato in legno e stucco al centro dell’abside, sono affiancati lungo la navata una ‘Vergine Maria’ in terracotta e la ‘Pietà’, un abbraccio realizzato in un monolite in marmo nero marquiña, dove è rintracciabile una rievocazione michelangiolesca dai volumi spigolosi e rudi.

I dipinti costituiscono forse la maggiore novità e, racconta Perucchetti, «sono autentici paesaggi dell’anima volti a definire sentimenti e stati d’animo, generati dai racconti evangelici», da cui emerge una riflessione personale inedita e il valore universale del sacrificio fino alla Resurrezione. Si intitolano ‘Ferita’, ‘il Monte’, ‘Salita al calvario’ e ‘Ora nona’. Sono per Boi come “pelli”, stratificazioni di colore che rappresentano le reazioni emotive e recuperano linee e forme arcaiche, che vanno dalla preistoria, alle civiltà nuragiche e si fondono con la contemporaneità attraverso le pennellate dense, spesso di colore rosso e celeste, richiamando non volutamente un rinnovato simbolismo alla Chagall. 

INFO SULLA MOSTRA
San Zenone all'Arco, vicolo San Zenone 4 Brescia
dal 2 al 17 aprile 2022

L’artista
Daniele Battista Boi, di Pontoglio, si è laureato in Scultura pubblica monumentale all’Accademia SantaGiulia e collabora da anni a progetti di rilievo, lasciando opere permanenti, pubbliche e private, alle città di Brescia, Bergamo, Venezia e Palau. 
Per Boi la pietra è l’elemento cardine della sua ricerca artistica, pur mantenendo un forte interesse verso la sperimentazione, anche con altri materiali, trovando in essi l’espediente di un linguaggio che cambia forma. 
È con la materia che l’artista dialoga, entrando in simbiosi con essa, cogliendone le vibrazioni impercettibili, il significato occulto della vita è degli istinti dell’uomo. 
Quella di Boi, di fare arte, è una necessità che lo spinge ai significati reconditi della forma e dell’anima, in un rapporto naturale e rude, dove l’identità della natura e dello scultore appaiono sinceri e senza maschere, l’uno nei confronti dell’altro. 
La scultura inoltre rappresenta la possibilità di «concretizzare la visione di un altro mondo, di un’altra idea di vita, più vivente ed umanizzata, che recupera segni e forme originarie, più sane, estreme e sicuramente innocenti nella loro essenzialità» (Daniele Boi).

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