Pier Paolo Patti (1978) ha sperimentato negli anni diversi linguaggi espressivi utilizzando diversi media e, molto spesso, fondendo tra loro diverse tecniche per dar vita a spazi installativi complessi e multisensoriali.
Dal forte impatto emozionale, le opere di Patti sono legate a doppio filo con le tematiche sociali. Politica, religione e diseguaglianze in generale sono i temi su cui si fonda il lavoro dellʼartista che restituisce sempre diversi piani di lettura, grazie ai numerosi riferimenti a testi antichi, alla numerologia e alle ideologie del Novecento.
Le strutture sociali che si sono susseguite nei secoli e che hanno di fatto creato il pianeta che abitiamo, sono per Pier Paolo Patti fonte infinita di stimoli e spunti su cui riflettere; lʼobiettivo primario delle sue opere sembra tendere verso la creazione di luoghi fertili al confronto, al dialogo: opere effimere e icone destinate a durare secoli.
“Lʼarte è condivisione di pensiero e azione, è urgenza di esprimere la propria visione del mondo”, con queste parole lʼartista intende il “fare artistico” mai banale o fine a se stesso, bensì un momento di riflessione, una curiosità, un suggerimento per spazi di pensiero alternativi. Negli anni Pier Paolo Patti ha esposto le sue opere in diverse mostre collettive in Italia e in Europa, realizzando mostre personali, tra le quali “Roots” a Tehran (Iran) a cura di Yasaman Tamizkar e Maryam Bagheri, “Rendez- vous en Europe” a Parigi curata da Martial Verdier, “ABBА - perdono e inconsapevolezza” a Napoli e “Skèpsis” a cura di Franco Cipriano.
Nel 2013 è invitato a partecipare alla VIII Shiryaevo Biennale of Contemporary Art di Shiryaevo (Russia) e tra il 2018 e il 2020 vince due importanti concorsi: “Artist in Residence” indetto dallʼIGAV di Torino e "Premio Paolo VI per lʼarte contemporanea” indetto dalla Centro studi Paolo VI sullʼarte moderna e contemporanea. Ha partecipato a numerosissimi festival internazionali dedicati allʼaudiovisivo con cortometraggi e video dʼarte. Una lunga lista di attività e collaborazioni lo hanno reso nellʼarco di un ventennio, un artista poliedrico e prolifero.
Pier Paolo Patti è presente in cataloghi e riviste d’arte e nuovi linguaggi con testi di: Marco Alfano, Maryam Bagheri, Raffaella Barbato, Michela Becchis, Franco Cipriano, Michele Corleone, Ermanno Cristini, Tiziana Di Caro, Annapaola Di Maio, Chiara Gelato, Nelya Korzhova, Mario Laporta, Giuseppe Limone, Salvatore Manzi, Antonio Maiorino, Marisa Paderni, Jean-Louis Poitevin, Carla Rossetti, Pasquale Ruocco, Paolo Sacchini, Stefano Taccone, Giacomo Verde, Maurizio Inchingoli, Novella Troianiello, Stefania Zuliani.
Dall'anno accademico 21/22 è docente di Installazioni Multimediali presso l'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia.