03/06/20
Se è vero che la cultura rende liberi, è importante ricordare quanto ne abbiamo bisogno in un momento storico che ha limitato molte cose, tra le tante anche la libertà di spostarsi e raggiungere luoghi che rappresentano una ricchezza culturale per la città.
A Brescia esiste un palazzo che molti conoscono “perché era il tribunale” o perché l’hanno sempre visto saldamente stabile, con le sue pietre testimoni di vari secoli passati, lungo le vie che si incrociano proprio al suo fianco. Le vie di cui parliamo sono via Moretto e corso Cavour e, con un nome che nasce proprio da questo “incrocio di strade”, il palazzo Martinengo Colleoni è oggi sede del MO.CA, centro culturale situato nel cuore di Brescia.
MO.CA è un organismo che funziona grazie alla presenza di realtà molto diverse tra loro, ma che procedono all’interno di questo stesso nucleo e hanno tutte l’obiettivo - grazie ad un “accordo di valorizzazione” - di promuovere lo sviluppo di attività di start-up, innovazione, creatività e cultura. Il soggetto attuatore, Brescia Infrastrutture, coordina l’attività interna, a sostegno della direzione artistica dell’Assessorato della Cultura di Brescia e grazie al contributo diretto di soggetti finanziatori quali Fondazione ASM, Camera del Commercio, Assopadana, Assoartigiani, Confartigianato, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e Residenza Idra.
Proprio in quest'ottica, durante il periodo di emergenza e di totale chiusura, a causa di Covid-19, alla cittadinanza del Palazzo, l'Assessorato alla Cultura, nella figura di Albano Morandi, e i responsabili della Comunicazione di MO.CA, si sono rivolti all'Accademia SantaGiulia esprimendo la necessità di comunicare il palazzo, la sua storia, e le attività che ora lo gremiscono.