Dal segno al sogno: Antologica di Manuele Fior

La Fondazione Raffaele Cominelli ha commissionato agli studenti del III anno del triennio di Grafica, coordinati dalla prof.ssa Francesca Rosina, la realizzazione dell'immagine visiva della mostra "Antologica di Manuele Fior".
La mostra fa parte di un progetto triennale a cura dell’illustratore Marco Galli, dedicato al segno e al fumetto, intitolato Dal Segno Al Sogno, del quale è stato commissionato agli stessi il logo. 

La mostra è visitabile dal 2 luglio al 28 agosto 2022.

A realizzare i progetti vincitori sono state le studentesse Laura Garuffo e Giulia Catenaro, selezionate da Marco Galli, per le motiviazioni che seguono:

Come prima cosa volevo fare i complimenti a tutte e tre le finaliste: Laura Garuffo, Sara Angioletti e Giulia Catenaro.
Vi assicuro che scegliere una vincitrice è stato molto difficile, i lavori erano tutti e tre centrati sul tema e molto belli visivamente. Anche l’elaborazione concettuale che avete fatto è risultata molto interessante, per tutte voi.

Purtroppo una scelta andava fatta e ho deciso di premiare, come poster e parte pubblicitaria, l’opera di Laura Garuffo, con questa motivazione: “Manuele Fior lavora soprattutto sui materiali, cioè studia in modo approfondito la tecnica che andrà ad usare, che sia acquerello, acrilico o tempera, e, anzi, imposta il fumetto o l’illustrazione, in senso estetico – ma anche etico, in quanto l’estetica, nel suo caso, diventa logos, perciò racchiude tutto – sviluppando il proprio lavoro attorno al mezzo e non viceversa: la sua opera nasce dalla tecnica.
Laura, partendo da una macchia di colore fatta con l’acquerello, ha esplicitato quel concetto, per certi versi estremo e personale, del nostro artista; ottenendo, inoltre, un risultato di forte impatto visivo con un apparato grafico chiaro e di facile lettura.”

Per quanto riguarda il marchio ho avuto meno dubbi e la mia scelta è caduta su quello di Giulia Catenaro, la motivazione è questa:
“Un marchio chiaro, elegante, dal messaggio esplicito che racchiude in sé lo strumento principe del disegno – la matita – e descrive la sinuosità del “segno” che vibra. In più, essendo iscritto in un cerchio, questo logo è adattabile a qualsiasi formato e spazio. Anche la soluzione bi-colore si presta perfettamente a infinite possibilità cromatiche.”

Ci tengo a ribadire i miei complimenti anche a Sara Angioletti, che, anche se non è stata premiata, ha fatto un lavoro eccezionale nella scelta della palette dei colori e ho amato l’uso del quadrato bianco, sia come colore, che come ospite dei “puntini” che le hanno dettato il cromatismo del poster: anche per lei un’opera chiara, elegante e professionale sia nell’estetica che nella grafica.