22/06/21
In occasione delle celebrazioni dell'anniversario del Centodecimo anno dalla fondazione della Questura di Brescia, all'Accademia di belle arti SantaGiulia è stato commissionato un monumento agli studenti del II anno biennio di Scultura pubblica monumentale.
Sono state presentate una decina di soluzioni in tutto, progettate da Mattia Gatti, Alessandra Goffi, Andrea Previtali, Chadi Reda e Giulia Zapparoli.
«I temi ricorrenti sono la memoria e il ricordo nei confronti dei caduti appartenenti al corpo di polizia. L’opera si presente come un insieme di elementi: ogni pilastro rappresenta una decade e le rotture, portate come se fossero delle ferite, sono collegate al tema della perdita e del sacrificio. […] La scultura, quindi, rappresenta, insieme all’ulivo, il concetto di rinascita e memoria come un ciclo che prosegue senza dimenticare il passato.» Mattia Gatti
«Il progetto prevede la realizzazione di una scultura monumentale tramite un insieme di cubi vuoti assemblati come una sorta di griglia. I singoli cubi collaborano creando una struttura, come veri e propri membri di un’organizzazione. Purtroppo alcuni cubi possono cadere, ma questo non rappresenta una fine, poiché la struttura può crescere e cambiare ancora. Per festeggiare i 110 anni dalla fondazione della Questura di Brescia saranno presenti 110 cubi, alcuni integri e spezzati.» Alessandra Goffi
« […] L’opera a cui ho pensato quindi incarna i temi della pesantezza e dell’equilibrio. La pesantezza di alcune regole, che talvolta ci sembrano imposte dall’altro e immotivate, e della società, così imponente eppure così astratta. L’equilibrio della società, a cui tutti noi apparteniamo e che contribuiamo a costituire e sostenere.
Le opere pensate, attenendosi al significato di monumento come monito, vogliono essere un invito a mantenere questo equilibrio, sebbene talvolta pesante e difficile da sopportare, perché da questo equilibrio traiamo soprattutto dei vantaggi di cui talvolta ci dimentichiamo.» Chadi Reda
« La scultura è costituita da un cerchio, figura geometrica simbolo di eternità nella quale solitamente non è dato distinguere il principio dalla fine. Nella proposta però, il cerchio sviluppandosi aumenta di diametro, creando una sfasatura tra l’inizio e la fine della forma. Non vi è una fine del cerchio, esso continua oltre il punto della sua origine, richiamando l’idea di spirale, infinito e memoria. La memoria e il ricordo, come il cerchio, non hanno fine e continueranno e vivere ed essere tramandati.» Giulia Zapparoli
Fra le proposte presentate è stato scelto per la realizzazione il progetto di Andrea Previtali.
«Un pilastro si staglia al centro della composizione ed è incorniciato da elementi esterni che "crescono" intorno ad esso richiamando la vicenda di Domenico Prosperi […] espressa per mezzo di geometrie semplici e più moduli che presentano rotture sulle pareti in acciaio corten da cui si liberano superfici marmoree esplicitando un senso di rinascita. Questa idea di ripresa e spinta coinvolge l’albero dell’aiuola di destra creando un’armonia compositiva ed una connessione concettuale con l’opera; infatti il dialogo tra marmo e corten richiama la corteccia della pianta ed i frutti dell’ulivo. È previsto che entrambi i bordi delle aiuole vengano ricoperti da lastre di corten al fine di ottenere una composizione d'insieme più coerente e armonica.»
Il luogo nel quale sarà inserito il monumento è la porzione di area rialzata (attualmente adibita ad aiuola) presente a sinistra dell’ingresso della facciata dell'edificio che ospita la Questura.
L'opera progettata da Previtali verrà realizzata coralmente da tutti gli studenti del biennio di Scultura, e inaugurata nel mese di luglio 2021.